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    Premio Tullia Giardina    "Sceneggiatura per la pace"

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Il rapporto di Tullia Giardina con la città di Vittoria e con il mondo del cinema
 

TULLIA GIARDINA

(Vittoria, 24 -12-1962; Treviso, 15-10-2022)

 

Il rapporto di Tullia con Vittoria è stato sempre intenso e dinamico. Oltre a essere la sua città natale, è stata quella della formazione giovanile, scolastica, culturale e cinematografica. Studia, infatti, al Liceo Classico Rosario Cancellieri e frequenta, a partire dal 1979, insieme con i compagni di classe e alcuni suoi docenti, il Circolo del cinema, sostituito nel tempo dal Cineclub d’essai.

Dopo gli anni universitari e altri di ricerca nell’ambito dell’archiviazione dei beni culturali e poi di insegnamento al Nord, Tullia ritorna definitivamente in Sicilia per il matrimonio (a cui segue la nascita di due figlie) e per continuare in terra iblea la sua attività professionale nelle scuole secondarie di secondo grado.

Alla fine degli anni Novanta è chiamata ad apportare un contributo al Cineclub d’essai, iniziando così una collaborazione che continuerà nel tempo: oltre a presentare alcuni film delle numerose stagioni cinematografiche in programmazione, partecipa agli eventi e agli incontri con registi.

Mentre visita insieme con altri cinefili della provincia di Ragusa il set a Villa Fegotto del film Marianna Ucria di Roberto Faenza, conosce il regista e gli lancia l’idea di realizzare un film dal grande romanzo siciliano I Vicerè di Federico De Roberto. Incaricata da Faenza e dalla produttrice Elda Ferri, scrive il trattamento e successivamente le prime stesure della sceneggiatura del film (nato per il cinema e poi pensato per la televisione). La sceneggiatura definitiva, pubblicata da Gremese, è firmata con altri autori. Anni dopo, tiene dei corsi di sceneggiatura per studenti delle scuole superiori. Nel 2015 scrive a quattro mani con Elena Russo la sceneggiatura di Donne ribelli (alias una donna di frontiera).

Nella primavera del 2005 apporta un contributo culturale alla manifestazione Andate e Ritorni. Cinema e Migranti che si svolge in contemporanea a Ragusa, al Cinema Lumière, e a Palermo, e mesi dopo, negli Usa. Nel novembre dello stesso anno, insieme con una delegazione dell’Associazione Ragusani nel mondo e con storici, registi, giornalisti, editori e studiosi, si reca, infatti, a New York, Boston, New Jersey, parlando, presso università e associazioni di siculo- americani, dell’emigrazione italiana transoceanica, tra realtà e rappresentazione cinematografica.

Nel 2013 fa parte del team di cinefili che dà vita al Vittoria Peace Film Fest, affiancando i direttori artistici e i presidenti e occupandosi in maniera specifica delle sezioni di cinema e storia e dei rapporti con le scuole. In più edizioni svolge

anche il compito di giurata per l’assegnazione dei Premi cinematografi. Nel 2014 presenta il film Hannah Arendt di M. Von Trotta, soffermandosi anche sulla vita e il pensiero della filosofa.

Nel corso degli anni, il suo rapporto con Vittoria è alimentato da incontri con autrici di romanzi, che lei presenta in più occasioni. Tiene anche conferenze di storia, in particolare sulla Shoah, invitata dall’Antea Cultura è vita e da altre associazioni e club service della città ipparina.

È chiamata a introdurre opere filmografiche o a parlare di registi anche in altre realtà del territorio. Al cinema Lumière di Ragusa commenta film scelti dagli Architetti della provincia per un seminario di formazione; e partecipa a un progetto con presentazione di film e mostra nei locali del teatro Il Gattopardo di Ragusa Ibla su La rappresentazione del Matrimonio in Sicilia tra ‘800 e ‘900 nel cinema. É relatrice in convegni, dalla Sicilia al Veneto, con interventi su cinema e storia, la didattica della storia tra documento, letteratura e film, la rappresentazione del passato nel primo cinema.

Dal 2013 al 2015 frequenta un master biennale Koiné di II livello di Formatore per la didattica della comunicazione digitale, multimediale, informatica. Grazie alle competenze acquisite, guida le sue classi alla realizzazione di testi multimediali e svolge per un periodo il compito di animatore digitale presso l’Istituto G. Carducci. 

Per anni collabora con la rivista Insieme e saltuariamente con il mensile Prima pagina e il periodico La provincia di Ragusa. Per il quotidiano La Sicilia scrive articoli di storia, cinema, arte e reportage di viaggi.

Nel 2011 consegue il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso il Corso di laurea in Scienze Politiche dell’Università di Catania. Per la tesi lavora a quello che poi sarà il suo libro pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Marsilio di Venezia: Schermi multipli e plurime visioni. La Grande Madre. L’Italia, che viene presentato in diverse città della Sicilia, all’Università di Catania, al Cinema Lumière di Ragusa e anche al Vittoria Peace Film Fest; e nell’aprile del 2016, ad Haward nell’ambito del Convegno Chiasmi all’interno della sezione Images, Word and Nations.

Nel 2020 è invitata a parlare di nuovo dagli organizzatori di Chiasmi su Gesualdo Bufalino, Malattia e vita. Scrittura e medicina. A causa della pandemia, tiene la conferenza online.

È membro del Cda della Fondazione Gesualdo Bufalino e della Società di Storia Patria di Santa Croce. Fa parte del Comitato scientifico della rivista Studi Storici Siciliani.

Ha all’attivo diverse pubblicazioni, in particolare sull’emigrazione comisana e sulla storia del Monastero delle Carmelitane di Ragusa.

A Tullia, a Sebastiano Gesù e a Gianni Molè, tra loro amici e insieme collaboratori della manifestazione cinematografica attualmente in corso, va la gratitudine dell’intero staff del Vittoria Peace Film Fest. 

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